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Il miglior pellet per il riscaldamento

Il miglior pellet per il riscaldamento

Quando si possiede una stufa o un termocamino, è importante acquistare il miglior pellet sul mercato, in grado di ottimizzare la resa termica dell’impianto di riscaldamento.

Una stufa a pellet presenta diversi vantaggi:

  • è autonoma, si accende tramite una resistenza elettrica e ha un’autonomia di funzionamento che dipende dalla capacità del serbatoio. Necessita solamente di un normale collegamento alla rete elettrica;
  • funziona a tiraggio forzato, adopera una ventola per estrarre i fumi verso la canna fumaria;
  • ha bisogno di una semplice manutenzione;
  • ha un sistema di canalizzazione attraverso il quale è possibile, tramite le bocchette, inviare l’aria calda in altri locali per riscaldarli.

I vantaggi principali del pellet sono:

  • prodotto 100% naturale ed ecologico
  • economico
  • combustione pulita
  • riduzione delle emissioni nocive
  • rendimento alto fino al 90%
  • elevato potere calorifico

Qual è il pellet migliore per voi? Come scegliere quello giusto?

La scelta del pellet per il riscaldamento deve essere effettuata tenendo in considerazione alcuni aspetti fondamentali, che permettono di acquistare il prodotto più adatto alle proprie esigenze, in grado di assicurare le prestazioni migliori in termini di combustione e rendimento termico.

Qualità

Innanzitutto è importante verificare la qualità del pellet, controllando la presenza delle dovute certificazioni. In Europa la normativa di riferimento è la UNI EN 14961-2, la quale definisce tutti i parametri che questi prodotti devono rispettare, in base ad aspetti come la provenienza, il livello d’umidità, le ceneri e la durabilità meccanica. Il pellet viene quindi suddiviso in 3 categorie principali, Classe A1 (il migliore in assoluto), Classe A2 (di qualità media) e Classe B (qualità bassa). In Europa tra le certificazioni più importanti ci sono le italiane ENplus e Pellet Gold, che garantiscono standard elevati in tutti i passaggi della filiera.

Quantità di cenere

Anche la quantità di cenere è un indicatore prezioso che viene espresso dalla classe di riferimento. Il pellet di alta qualità è quello di classe A1, con livelli di cenere inferiori allo 0,7% sul secco, perciò si tratta di un prodotto perfetto per il riscaldamento a pellet domestico e residenziale. Il pellet di classe B, secondo la scala di riferimento nazionale, con un concentrato di ceneri superiore al 3% sul secco è senza dubbio quello peggiore. In questo caso, un’elevata quantità di cenere prodotta durante la combustione costringe a una manutenzione più frequente del sistema di riscaldamento.

Potere calorifico

Il potere calorifico del pellet, come riportato anche in precedenza, va considerato tra i 4,7 e i 4,8 kWh/Kg, benché in alcune confezioni si possano trovare cifre anche superiori. Questi valori sono fuorvianti, impossibili da ottenere, dal momento che il vero potere calorifico del pellet viene misurato con il suo contenuto idrico che ne determina l’energia massima prodotta. Alcuni produttori indicano il suo valore allo stato anidro, cioè senza comprendere, appunto, il contenuto idrico che non può essere omesso.

Come scegliere l’essenza: qual è il milgior pellet in commercio?

La scelta dell’essenza dipende dalle proprie esigenze e dal tipo di impianto installato. Solitamente il pellet di faggio ha una resa maggiore, ma consuma di più e sviluppa anche quantità elevate di cenere. Invece il pellet di abete consuma poco e produce meno cenere, ma ha una resa leggermente inferiore. Tuttavia incidono molto anche la qualità del pellet, differente a seconda delle varie marche, e il tipo di impianto.

Per questo è fondamentale fare dei test e provare quale tipologia offra il miglior rendimento nella propria termostufa o camino a pellet, valutando tutti gli aspetti appena riportati. In alternativa è possibile optare per dei pellet misti, con una selezione di entrambe le essenze, sia faggio che abete. In questo caso si riesce a ottenere un buon compromesso tra velocità di accensione, temperature e durata, acquistando un prodotto in grado di offrire ottime caratteristiche sotto tutti i punti di vista.

Allo stesso tempo, oltre ad abete e faggio esistono anche altre tipologie di pellet, generalmente suddivise in due categorie in base alla loro consistenza: legni duri e dolci. Le principali essenze di legno dolce usate per la produzione del pellet sono:

  • abete bianco
  • larice
  • abete rosso
  • ontano
  • pioppo
  • pino marittimo

Si tratta di materiali molto resinosi che bruciano con facilità, ma che si consumano piuttosto in fretta, sprigionando alte temperature e rilasciando un residuo fisso intorno al 12%. Il pellet di legno dolce come quello di abete ha quindi una resa termica contenuta, con un potere calorifico che può andare da 4.650 a 4.857 Kcal/Kg a seconda della varietà.

Invece i legni duri hanno un indice resinoso molto basso, sviluppano un calore termico meno intenso ma più costante, durano decisamente più a lungo, ma rimangono leggermente più difficili da accendere e da mandare in temperatura. Spesso i legni duri sono considerati i migliori per il pellet, perché permettono di ottenere ottime prestazioni dalla propria termostufa.

Le essenze più utilizzate sono:

  • faggio
  • frassino
  • rovere
  • betulla
  • acero
  • robinia
  • castagno

Costo del pellet migliore: quanto si risparmia?

Il pellet è un combustibile piuttosto economico, soprattutto se paragonato con le altre fonti disponibili come il gas metano, il GPL o i derivati del petrolio. Il prezzo del pellet dipende da alcuni fattori, tra cui l’essenza e la qualità del legno, la stagionalità e l’imballaggio. Infatti, acquistando confezioni più grandi è possibile risparmiare rispetto ai classici sacchetti da 15 Kg. Il prezzo è basso anche perché la segatura o il cippato sono materiali poco densi, che non comportano elevati costi di trasporto.

Inoltre è consigliabile comprare il pellet durante il periodo estivo, quindi da maggio fino a luglio, quando il prezzo è decisamente più basso e si aggira intorno ai 3,50/4,50 euro per 15 Kg. Calcolando che con un Kg di pellet è possibile ottenere un’ora di riscaldamento, in media con un sacchetto è possibile avere un’autonomia di due o tre giorni

Infine bisogna tenere in conto anche il risparmio indiretto, dovuto agli sgravi fiscali e agli incentivi previsti dal Bonus Caldaia 2019, che offrono una detrazione Irpef dal 50 al 65% sull’acquisto e l’installazione di stufe a pellet e caldaie a condensazione di Classe A. L’utilizzo del pellet per il riscaldamento domestico consente di risparmiare fino al 20% rispetto al gas metano, il 40% sul gasolio e addirittura il 70% sul GPL.

Se vuoi acquistare il pellet più adatto alle tue esigenze, contatta i nostri professionisti e richiedi subito un preventivo gratuito!

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